VI - IL RISVEGLIO La giornata iniziava in modo sinistro. Un triste biancore entrava nella capanna. Era un'alba gelida. Quel pallore che fa spiccare come in una realtà funerea il rilievo delle cose a cui la notte conferisce un’apparenza spettrale, non svegliò i due fanciulli, profondamente addormentati. La baracca era calda. Potevi sentire i loro due respiri alternarsi come due onde silenziose. Fuori, l’uragano era cessato. La luce del crepuscolo si stava lentamente impossessando dell'orizzonte. Le costellazioni svanivano come candele spente una dopo l'altra. Resistevano solo poche grandi stelle. Il canto profondo dell'infinito usciva dal mare. La stufa non era del tutto spenta. L’alba si stava ormai trasformando in giorno pieno. Il bambino dormiva meno profondamente della pi