XIV - ORTACH La scogliera ricominciava. Dopo i Casquets, Ortach. La tempesta non è un artista, è brutale e onnipotente, e non varia i suoi mezzi. L'oscurità è inesauribile. I suoi agguati e le sue perfidie non hanno fine. L'uomo, invece, esaurisce rapidamente le sue risorse. L'uomo si stanca, l'abisso no. I naufraghi si rivolsero al loro capo, alla loro speranza. Lui non poté fare altro che alzare le spalle con un gesto di cupo disprezzo per l'impotenza. Lo scoglio di Ortach è un masso in mezzo all’oceano. Lo scoglio di Ortach è tutto di un pezzo, si erge per ottanta piedi al di sopra dei colpi stizziti delle onde. Le onde e le navi si infrangono lì. Cubo immutabile, affonda a picco i suoi lati rettilinei nelle innumerevoli curve tortuose del mare. Di notte appare come un enorme tro