II - I COMPRACHICOS-2

2235 Words
Ai prodotti destinati ai saltimbanchi venivano slogate sapientemente le articolazioni. Sembravano disossati. Quella disarticolazione ne aveva fatto dei ginnasti. I comprachicos toglievano al bambino non solo il suo viso, ma anche la memoria. Perlomeno gliene toglievano più che potevano. Il bambino non era cosciente della mutilazione subita. Di questa orribile chirurgia restavano tracce nel suo volto, non nella sua mente. Tutt’al più poteva ricordarsi che un giorno era stato catturato da qualcuno, che poi si era addormentato, e che poi qualcuno l’aveva guarito. Guarito da cosa? Non ne aveva idea. Non ricordava le scottature dello zolfo e le incisioni del ferro. Durante l'operazione i comprachicos addormentavano il piccolo paziente con una polvere stupefacente, che si credeva fosse magica e non lasciava sentire il dolore. In Cina conoscono questa polvere da tempo immemorabile e la usano ancora oggi. I cinesi ci hanno preceduto in tutte le invenzioni: la stampa, l'artiglieria, l'aerostatica, il cloroformio. La differenza è che mentre in Europa le scoperte prendono subito vita e si sviluppano in modo prodigioso e meraviglioso, in Cina restano allo stato embrionale e si conservano morte. La Cina è un vaso di feti. Poiché siamo in Cina, restiamoci ancora per notare una curiosità. In quell’impero, da tempo immemorabile, si è vista la ricerca artistica e tecnica nel modellare l'uomo vivo. Si prende un bambino di due o tre anni, e si mette in un vaso di porcellana più o meno strano, senza coperchio e senza fondo, per farvi passare la testa e i piedi. Di giorno il vaso viene tenuto diritto, di notte lo si corica affinché il bambino possa dormire. In questo modo il bambino ingrassa senza crescere, riempiendo il vaso di carne compressa e ossa contorte. Questa crescita in bottiglia dura per anni. A un certo punto non c’è più rimedio. Quando si giudica che tutto è pronto e che il mostro è ormai completato, si rompe il vaso, ne esce il bambino e si ha un uomo a forma di vaso. È comodo, si può ordinare in anticipo un nano della forma che si vuole. V Giacomo II tollerò i comprachicos per una buona ragione: se ne serviva. Più di una volta ha fatto ricorso ai loro servizi. Non si può sempre rifiutare ciò che si disprezza. Questa industria bassa, talora ottimo espediente per l’industria più alta chiamata politica, era appositamente lasciata nella sua abietta miseria, ma non era perseguitata. Non era sorvegliata, ma seguita con una certa attenzione, perché poteva tornare utile. La legge chiudeva un occhio, il re apriva l'altro. A volte il re arrivava a confessare la sua complicità: sono queste le audacie del terrorismo monarchico. Lo sfigurato era marcato con un giglio; gli toglievano l'impronta di Dio e gli imprimevano quella del re. Jacob Astley, cavaliere e baronetto, signore di Melton, conestabile nella contea di Norfolk, ebbe nella sua famiglia un bambino che fu venduto, il commissario di vendita aveva impresso a fuoco un giglio sulla fronte del bambino. Questo si faceva in certi casi quando era importante, per un motivo qualsiasi, comprovare la volontà reale del cambiamento di stato del bambino. L’Inghilterra ci ha fatto sempre l’onore di utilizzare un giglio per i suoi scopi personali. I comprachicos somigliavano agli strangolatori dell’India, con la differenza che distingue l'industria dal fanatismo; vivevano tra loro, divisi per gruppi, spesso si camuffavano da giocolieri, per circolare più liberamente. Si accampavano qua e là, ma gravi, religiosi, del tutto diversi dagli altri nomadi, incapaci di rubare. Il popolo per molto tempo li ha confusi a torto con i mori di Spagna e della Cina. I mori spagnoli erano falsari, quelli cinesi borsaioli. I comprachicos non erano niente di tutto questo. Erano galantuomini. Si pensi quel che si vuole. A volte erano particolarmente scrupolosi. Aprivano una porta, entravano, contrattavano il prezzo di un bambino, pagavano e se lo portavano via. Era tutto in regola. Venivano da ogni paese. Sotto il nome di comprachicos fraternizzavano inglesi, francesi, castigliani, tedeschi e italiani. Uno stesso pensiero, un'unica superstizione, l’esercizio di un’attività comune producono fusioni del genere. In queste società di malfattori l’Oriente era rappresentato dai levantini, l’Occidente dai ponentini. I baschi parlavano con gli irlandesi e tra di loro si capivano perché parlavano l’antico gergo punico; si aggiungano a tutto ciò gli stretti rapporti tra l’Irlanda cattolica con la cattolica Spagna, rapporti tali che hanno finito col far impiccare a Londra un quasi re d’Irlanda, il lord gallese Brany, dando origine alla contea di Letrim. I comprachicos erano più un'associazione che un popolo, più una feccia che un’associazione. Erano i rifiuti dell'universo che avevano per lavoro un crimine. Una specie di popolo arlecchino composto di tutti gli stracci. Affiliare un nuovo arrivato era come cucire una toppa. La loro legge era il vagabondaggio: apparire e scomparire; chi è a mala pena tollerato non mette radici. Anche nei paesi dove rifornivano le corti e, in caso di necessità, venivano in aiuto del potere regio, a volte venivano improvvisamente maltrattati. I re si avvalevano della loro arte e poi mettevano gli artisti in galera. Il capriccio dei reali è ondivago, non è mai uguale a sé stesso. Perché questo è il nostro piacere. Pietra che rotola e industria girovaga, non fanno muschio. I comprachicos erano poveri. Avrebbero potuto ripetere quello che diceva una vecchia strega stracciona e allampanata, quando vide accendersi le torce del rogo: “Il gioco non vale la candela”. Forse, anzi è molto probabile, i loro capi, rimasti sconosciuti, i grandi impresari di questo commercio di bambini, erano ricchissimi. Ma dopo due secoli è difficile far luce su questo punto. Come abbiamo detto, si trattava di una lega; aveva le sue leggi, il suo giuramento e le sue formule. Potremmo quasi dire che aveva una sua cabala. Chi oggi volesse approfondire l’argomento dei comprachicos dovrebbe andare in Biscaglia e Galizia. È tra quelle montagne che vive la loro leggenda, perché tra loro vi erano molti baschi. Ancora oggi si parla di comprachicos a Oyarzun, a Urbistondo, a Leso, ad Astigarraga. Da quelle parti, ancora oggi le mamme sono solite spaventare i bambini con il grido: Aguarda te, niño, que voy a llamar al comprachicos! I comprachicos, come gli zigani e i gypsies , si davano degli appuntamenti; ogni tanto conferivano tra di loro. Nel diciassettesimo secolo avevano quattro punti di ritrovo principali. Uno in Spagna, il passo di Pancorbo; uno in Germania, la radura detta della Mala Donna , vicino a Diekirch, dove ci sono due bassorilievi enigmatici che rappresentano una donna con testa e un uomo senza; uno in Francia, l'altura dove c'era la gigantesca statua Massue-la-Promesse, nell'antico bosco sacro di Borvo-Tomona, vicino a Bourbonne-les-Bains; uno in Inghilterra, dietro il muro del giardino di William Chaloner, scudiero di Gisbrough in Cleveland nello York, tra la torre quadrata e il gran pinnacolo forato da una porta a sesto acuto. VI Le leggi contro il vagabondaggio sono sempre state severissime in Inghilterra. Nella sua legislazione gotica, l’Inghilterra sembrava ispirarsi a questo principio: Homo errans fera errante pejor . Uno dei suoi statuti speciali qualifica l’uomo senza asilo come “più pericoloso dell'aspide, del dragone, della lince e del basilisco” ( atrocior aspide, dracone, lynce et basilisco ). L’Inghilterra per molto tempo si era preoccupata allo stesso modo degli zingari, dei quali si voleva sbarazzare, e dei lupi, di cui si era liberata. Tuttavia, la legge inglese, come tollerava, come abbiamo visto, il lupo addomesticato, trasformato quasi in un cane, così tollerava anche il vagabondo di professione, divenuto un suddito. Non venivano perseguitati né il saltimbanco, né il barbiere girovago, né il medico, né il mercante ambulante, né il filosofo da strada, dato che esercitavano un mestiere per vivere. A parte ciò, e con queste eccezioni, quella specie di uomo libero che è il vagabondo faceva molta paura alla legge. Ogni vagabondo era un potenziale nemico pubblico. Era ignorata la possibilità che qualcuno potesse andare a zonzo, considerata attività moderna, si conosceva solo quella antica: vagabondare. “Un brutto ceffo”, quel non so che, che tutti capiscono e che nessuno saprebbe definire, era sufficiente per far mettere le mani addosso a qualcuno. Dove alloggi? Cosa fai? E se il poveraccio non sapeva rispondere, andava soggetto a gravi pene. Il ferro e il fuoco erano scritti nel codice. La legge cauterizzava il vagabondo. Pertanto, su tutto il territorio inglese, c’era una autentica “legge dei sospetti” che si applicava ai vagabondi, facili al malaffare, ammettiamolo, e, in particolar modo, agli zingari, la cui cacciata fu paragonata, a torto, alla cacciata degli Ebrei e dei Mori di Spagna e dei protestanti di Francia. Quanto a noi, non confondiamo una caccia con una persecuzione. Ripetiamo che i comprachicos non avevano niente in comune con gli zingari. Gli zingari erano una nazione; i comprachicos un miscuglio di tutte le nazioni; feccia, l'abbiamo detto, orrida fossa di acque immonde. I comprachicos non avevano, come gli zingari, un loro idioma; il loro gergo era un miscuglio di idiomi: la loro lingua era un miscuglio di tutte le lingue, una confusione terribile. Come gli zingari, erano diventati una specie di popolo serpeggiante tra i popoli, ma ciò che li legava insieme era l’affiliazione, non la razza. In tutte le epoche storiche, è possibile osservare nella vasta massa liquida dell'umanità, rivoli di uomini velenosi che scorrono a parte, inquinando ciò che li circonda. Gli zingari erano una famiglia; i comprachicos una frammassoneria che non perseguiva un nobile scopo, ma un orribile commercio. Ultima differenza era la religione. Gli zingari erano pagani, i comprachicos cristiani; anzi, buoni cristiani, come si addice a una lega che, sebbene composta di tutti i popoli, era nata in Spagna, paese devoto. Più che cristiani, erano cattolici, anzi, più che cattolici: erano romani; e così suscettibili nella loro fede e così puri che rifiutarono di aggregarsi ai nomadi ungheresi del comitato di Pesth, capitanati da un vecchio che aveva per scettro un bastone dal pomo d’argento sormontato dall’aquila austriaca a due teste. È vero che questi ungheresi erano scismatici fino al punto di celebrare l'Assunzione il 27 agosto, cosa abominevole. In Inghilterra, finché regnarono gli Stuarts, la setta dei comprachicos fu quasi protetta, per i motivi che abbiamo lasciato intendere. Giacomo II, uomo pio, che perseguitò gli ebrei e diede la caccia agli zingari, fu benigno con i comprachicos. Ne abbiamo già visto il motivo. I comprachicos compravano le derrate umane che il re trafficava. Erano bravissimi nel far sparire le persone, cosa di cui la ragion di stato talvolta ha bisogno. Un erede scomodo, ancora bambino, arrivato nelle loro mani e lavorato per bene, perdeva la sua forma, agevolando così le confische. Rendevano più semplici i trasferimenti delle signorie ai favoriti. Inoltre, i comprachicos erano discretissimi e silenziosissimi, si impegnavano a tenere la bocca chiusa, e mantenevano la parola data, cosa necessaria nelle questioni di stato. Non si ricordava praticamente nessun esempio di un loro tradimento dei segreti del re. È vero che questo era nel loro interesse, perché se il re avesse perso la fiducia in loro, avrebbero corso seri pericoli. Insomma, erano una risorsa dal punto di vista della politica. Inoltre, fornivano cantori al Santo padre. Contribuivano al miserere di Allegri. Erano particolarmente devoti a Maria, tutte cose molto gradite a quei papisti degli Stuart. Giacomo II non poteva essere ostile a uomini così religiosi e devoti alla Vergine al punto da creare eunuchi. Nel 1668 ci fu un cambiamento di dinastia in Inghilterra. Casa Orange soppiantò casa Stuart. Guglielmo III prese il posto di Giacomo II. Giacomo II morì in esilio; sul suo sepolcro ci furono miracoli e le sue reliquie guarirono la fistola del vescovo d'Autun, degna ricompensa delle virtù cristiane di questo principe. Guglielmo, che non aveva le stesse idee di Giacomo, né aveva le stesse abitudini religiose, si comportò molto severamente con i comprachicos. Mise molta buona volontà nello schiacciare questa canaglia. Uno statuto dei primi tempi di Guglielmo e Maria colpì seriamente la setta dei comprafanciulli. Fu una vera mazzata per i comprachicos, ormai annientati. Lo statuto prevedeva che gli uomini di questa setta, una volta presi e riconosciuti colpevoli, dovevano essere marchiati a fuoco su una spalla con la R di rogue , che significa malvivente; sulla mano sinistra con la T di thief , che significa ladro; e sulla mano destra con la M di man slay , che significa assassino. I capi “presunti ricchi, sebbene poveri all’apparenza” sarebbero stati condannati al collistrigium , cioè alla gogna, marchiati in fronte con una P, i loro beni sarebbero stati confiscati e divelti gli alberi dei loro boschi. Chi non denunciava i comprachicos era punito con “la confisca e la prigione a vita” come per il reato di misprision, omessa denuncia . Quanto alle donne trovate tra i comprachicos, avrebbero subito il cucking stool , una piccola gabbia così chiamata dalla parola francese coquine e da quella tedesca sthul , cioè la “sedia delle p...”. Grazie alla vita stranamente lunga delle leggi inglesi, questa pena si trova ancora nella legislazione di quel Paese per “le donne attaccabrighe”. Il cucking stool viene sospeso sopra un fiume o uno stagno, vi si fa sedere dentro la donna, e si lascia cadere la sedia nell'acqua, poi la si tira fuori, e si ripete questo tuffo per tre volte, “per far sbollire la collera della donna”, come dice il commentatore Chamberlayne.
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