Capitolo XIII
Nel primo pomeriggio, dopo aver respirato a lungo e profondamente, prendendo il coraggio a due mani, Silvia chiamò Corso al numero di cellulare che lui aveva voluto darle tramite Volpi, con la raccomandazione di chiamarlo per ogni evenienza. Non appena ne udì la voce, si dovette far forza per ignorare il batticuore.
Dopo brevi, ma doverose scuse per la sua fuga mattutina, mentre si rimproverava mentalmente per il suo assurdo palpitare, lo informò nel tono più sereno che seppe trovare. “Ho pensato molto a Marika e alla sua situazione attuale che, credo, impensierisca anche voi.”
“A cosa si riferisce con precisione?” sondò lui, neutro.
“Innanzi tutto, all’oggettiva difficoltà di dirle cos’è successo a Clelia e poi al fatto che indossi ancora, e sempre, gli abiti che lei le
