La porta blindata scattò e i due uomini si trovarono in un piccolo atrio, spoglio e triste come tutti gli ingressi di qualsivoglia ufficio pubblico di provincia, ma piacevolmente fresco, grazie all’impianto d’aria condizionata che lì funzionava a meraviglia.
– Siete i signori Pompilio Nardini e Remo Michelotti, vero? Di sopra. Seconda porta a destra – disse loro un poliziotto dalla faccia piena e assonnata, senza muoversi dalla guardiola.
Appena raggiunto il piano superiore incrociarono un secondo poliziotto con delle carte in mano.
– Siete della tivù? – disse l’agente con un accento marcatamente settentrionale, area lombarda, pensò Nardini – Il commissario arriva subito. Accomodatevi pure – disse, indicando la porta dell’ufficio.
– Vedi che la chiamano commissario? Al maschile, cazzo
