Santo Stefano C’eravamo messi tutti quanti d’accordo per quella sera. L’idea era di giocare a carte. Marco e suo cugino Fabietto vennero a chiamarmi alle nove. Per arrivare dove dovevamo arrivare c’era un bel pezzo di strada e non è che avevamo molto voglia di scarpinare con quel freddo. Così tentai l’impossibile e ci riuscii. Convinsi mia madre ad accompagnarci. Mia madre era oltre la soglia dei cinquanta e non aveva ancora la patente. Per il momento, le era andata bene solo la teoria. Purtroppo, mia madre aveva anche un’inclinazione naturale che la predisponeva per un’eventuale, piuttosto lunga, degenza in un manicomio. Xanax a colazione, prozac a pranzo, e vodka lemon per cena. Era tutto un programma, non c’è che dire. Appena potevo, me la svignavo. Prese la macchina, una vecchia Panda