DEDICA

326 Words
DEDICAMio caro Charles, il destino di coloro che tanto hanno atteso il seguito di un racconto è di venirne poi delusi; così il mio David, rimasto per più di un lustro in attesa nell’ufficio della British Linen Company, deve aspettarsi che la sua tardiva ricomparsa venga accolta a fischi se non addirittura a sassate. Eppure quando ricordo i giorni delle nostre esplorazioni, non dispero del tutto. Dovrebbe esserci pur rimasto nella nostra città nativa qualche rappresentante della stirpe eletta, e qualche spilungone dalla testa calda deve pur ripetere oggi i nostri sogni e le nostre scorribande di tanti anni fa; egli potrà così gustare il piacere, che avrebbe dovuto essere nostro, di seguire, lungo strade che ora hanno un nome e fra case che ora hanno un numero, le passeggiate campestri di David Balfour, di identificare Dean e Silvermills e Broughton e Hope Park e Pilrig e il povero vecchio Lochend – se ancora ci sarà – e i Figgate Whins – se ne è rimasto qualcuno – o di spingersi, in una giornata festiva, fino a Gillane o al Bass. Così, forse, il suo occhio potrà abbracciare il susseguirsi delle generazioni ed egli considererà con meraviglia il dono importante e allo stesso tempo futile della vita. Tu sei ancora – come quando ti vidi per la prima volta e ti parlai per l’ultima – in quella venerabile città che sempre devo considerare come patria. Sono arrivato, sin qui, eppure le visioni e i pensieri della mia giovinezza mi inseguono, e vedo come in sogno la giovinezza di mio padre, e quella di suo padre, e l’intero corso delle generazioni scorrere laggiù nel lontano Nord, fra grida di gioia e di dolore, sin quando infine non fui sbattuto, come sospinto da una improvvisa ondata, qui, su queste isole sperdute. E sono pieno di ammirazione e chino il capo davanti alla fiaba del destino. R. L. S. Vailina, Upolu, Samoa, 1892. PARTE PRIMA Il procuratore generale
Free reading for new users
Scan code to download app
Facebookexpand_more
  • author-avatar
    Writer
  • chap_listContents
  • likeADD