XVIII.Il lungo giorno pellucidariano si trascinava. Era lo stesso giorno in cui avevo sfondato la crosta terrestre dal mondo esterno trentasei anni prima, ed era esattamente la stessa ora del giorno: mezzogiorno, perché il sole immobile era ancora allo zenit. Era lo stesso giorno e la stessa ora in cui questo mondo era nato, lo stesso giorno e la stessa ora che avrebbero visto la sua morte: il giorno eterno, l’ora eterna, il minuto eterno di Pellucidar. A eccezione di due o tre donne e di alcuni bambini mezzi cresciuti, gli Azariani dormivano. Quelli che erano rimasti svegli erano occupati intorno alla fossa al centro del villaggio. Era una fossa lunga circa sette piedi, larga due e profonda un piede e mezzo o due. Stavano rimuovendo la cenere. Lavoravano in modo molto sciatto, raccoglien