Il suono persistente della sua spada giocattolo riempiva l’aria e mentre i vicini gli gridavano contro lamentandosi, lui non si fermava mai. Non gli interessava. Voleva cacciare via i ricordi della giornata, i ricordi di ogni giornata, fino ad essere esausto. Dario udì un guaito ai suoi piedi e non ebbe bisogno di abbassare lo sguardo per sapere che si trattava di Dray, il cane del vicino che sedeva lealmente al suo fianco guardandolo come sempre, abbaiando ed esaltandosi mentre Dario colpiva il bersaglio. Era una cane di media taglia con il pelo rossiccio troppo lungo, simile ai capelli indomabili del suo padrone, ed era diventato da tempo, anche se non ufficialmente, il cane di Dario. Apparteneva a uno dei vicini che però aveva smesso da tempo di dargli da mangiare. Dario aveva incontra