CAPITOLO VIIIAdesso si stanno acciuffando l’uno con l’altro;
andrò a guardare. Quell’ipocrita e abominevole
servo, Diomede, ha preso per il collo quel meschino,
stupido, sciocco giovane briccone.
Shakespeare, Troilo e Cressida
Al fine di non trascinare il filo della narrazione al punto di stancare il lettore, ci è necessario immaginare che sia trascorsa una settimana tra la scena con cui si è chiuso il capitolo precedente e gli eventi con cui è nostra intenzione riassumere il racconto. La stagione era sul punto di cambiare; la vegetazione estiva cedeva rapidamente alla bruna e variopinta livrea dell’autunno. Il cielo era rivestito di nuvole erranti che, ammucchiate in vaste masse, roteavano alle raffiche, aprendosi, di tanto in tanto, per svelare fuggitivi squarci di cielo azzurro e l
