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CAPITOLO OTTO Keira si svegliò con un sobbalzo allo squillo stridulo del suo cellulare. Fuori era ancora buio, il sole non era ancora sorto. Il suo primo pensiero fu che doveva essere una chiamata da casa. Ma quando prese il telefono, non riconobbe il numero. “Pronto?” chiese, rispondendo alla telefonata. La sua voce era roca per il sonno. “Oggi non posso venire a prenderti,” disse una voce sconosciuta. Keira si accigliò, perplessa. Sul comodino notò l’ora segnalata dalla sveglia. Le cinque del mattino. “Chiedo scusa, chi parla?” domandò. “Antonio!” Fu la brusca risposta. Keira si strofinò gli occhi stanchi. “Perché mi hai chiamata così presto?” disse con un sospiro, sprofondando sul cuscino sottile. “Perché oggi non sono disponibile. Ho un’intossicazione alimentare. Ho vomitato tu