2. Lana si svegliò accanto a quello straniero incomprensibile. Si svegliò per il dolore. Dolore alla pancia e alle costole, alla faccia e alle braccia. Il dolore era peggiorato durante la mattinata. L’uomo la guardò con i suoi particolarissimi occhi tra l’azzurro e il giallo e Lana pensò che forse l’aveva ipnotizzata davvero, dopo tutto. Sembravano gli occhi di un ipnotizzatore o come si diceva. «Sei... sveglio...» mormorò. Le faceva male anche la bocca. L’uomo annuì. Era steso accanto a lei, vestito, con gli occhi aperti. «Quando mi addormento il mio sonno è molto profondo. Non volevo che ti svegliassi e non riuscissi a farmi aprire gli occhi. Ti saresti preoccupata». Era uno strano ragionamento, ma non più strano dell’uomo stesso. Si limitò ad annuire. Lui si alzò con un movimento