Capitolo xiiUna grande battuta d’elefanti Un barrito formidabile, unito ad un furioso martellare di gong e di tam-tam e ad aspri e acutissimi suoni di chiarine, li strappò bruscamente dal sonno. Il sole era appena spuntato, indorando le acque del canale ed il doppio filare d’alberi di cocco e di manghi che ombreggiavano la larga gettata. Un elefante magnifico, adorno d’un frontale di metallo dorato e col corpo coperto di una ricca gualdrappa di seta rossa a frange d’oro, che reggeva sul poderoso dorso una specie di cassa di legno laccato e scolpito, sormontata da una cupoletta con colonnine scannellate, barriva impaziente presso la gradinata. Attorno a lui una dozzina di musicanti battevano con furore le lastre metalliche e soffiavano a tutta forza entro le chiarine, facendo accorrere