6.
Per tre giorni non ne seppi più nulla. Sarei stata preoccupata a morte, se il secondo giorno qualcuno non mi avesse detto che l’avevano visto al Vegas, che beveva con “gli amici” come sempre.
Capii che, semplicemente, ero stata stupida. Avevo creduto alle sue vaghe dichiarazioni di interesse, senza rendermi conto che erano solo parole.
In un certo senso era meglio così, mi dissi. Non volevo essere coinvolta. Era un uomo pericoloso e più mi stava alla larga meglio era. Ma in realtà ero un po’ ferita e, anche se gli sarei sempre stata debitrice per quello che aveva fatto per Kesha, in alcuni momenti lo odiavo un po’.
Poi, dopo tre giorni di nulla, un sabato mattina mi trovai davanti alla porta un SUV nero e sul SUV nero Derek che mi allungava sbrigativamente un mazzo di fiori.
«Cioè?
