4. Forse perché aveva deciso che quello era una specie di appuntamento, invece di una marchetta, in macchina Dane fece abbastanza il bravo, limitandosi a tenermi un braccio sopra le spalle e a giocherellare con i miei capelli. Dopo aver avuto nelle orecchie per ore la brutta musica disco del Vegas, il silenzio dell’interno dell’abitacolo ora mi faceva una strana impressione, quasi straniante. Nessuno dei due disse niente. Dane giocherellò con i miei riccioli, io restai con la testa sulla sua spalla e gli occhi socchiusi, riflettendo. Stare con lui mi dava un senso di sicurezza e sapevo che era stupido. Per lui non ero nient’altro che un buco da riempire e non importava quanto facesse il carino, quella era una marchetta. Solo che invece di darmi dei soldi, mi prometteva chissà cosa. Per