8 Tristan La luce del Sole batté sui capelli della donna, trasformandoli in fiamme di ghiaccio. La luce le accarezzò il viso, gli occhi chiari, il naso dritto e quella bocca piena che mi stava facendo perdere la testa. Dentro di me, riuscivo a sentire di conoscerla, e rincorrevo dentro la mia testa quella sicurezza che, però, continuava a sfuggirmi dalle dita. Ma quando alla fine aveva aperto bocca… ad accarezzarmi le orecchie fu quella stessa voce che mi tormentava durante la notte, dentro i miei sogni. Tristan. Ogni singola notte, lei mi chiamava. Senza di lei avrei dimenticato il mio nome tanto, tanto tempo fa. A volte mi trovavo a domandarmi se non fosse più semplice, dimenticare e basta. Era pericoloso, continuare a sperare. Era pericoloso permettersi di provare sentimenti. «Coma