11 HANK «Dov’è?» chiesi, sfregandomi gli occhi e rendendomi conto di trovarmi nel letto con Charlie. Solo Charlie. Ed eravamo nudi. Non me ne fregava un cazzo se mi vedeva le palle, o se mi guardava mentre davo piacere alla nostra donna, ma la cosa finiva lì. Se dovevamo dormire senza Grace, io avevo la mia stanza. Scesi dal letto, recuperando i miei pantaloni da terra. Non mi preoccupai di mettermi una camicia, mi limitai ad allacciarne un bottone così che mi restassero su in vita. Il sole era sorto, ma a giudicare dalla sua angolazione, era ancora presto. Charlie si rigirò. «Cazzo, magari sta preparando la colazione.» «Non sappiamo nemmeno se sia capace a cucinare,» ribattei io. «Non sento odore di caffè, nè di bacon.» Lo stomaco mi brontolò a quell’idea. Ci eravamo fatti venire un