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3 GRACE Mi asciugai la fronte, ravviandomi una lunga ciocca che si era sciolta dalla treccia dietro l’orecchio. Ero inquieta. Turbata. Invece di ricordarmi Papà e Travis che sanguinavano e si contorcevano, né i loro versi di rabbia e di agonia per essere stati colpiti da un proiettile, non riuscivo a togliermi dalla testa gli altri due uomini. La corporatura robusta dello sceriffo dai capelli scuri. La mascella squadrata e il torso muscoloso dell’altro. Entrambi stuzzicavano i miei sensi femminili e non mi era mai capitato prima. Non mi ero nemmeno resa conto di averne. Fino a loro. Quei pensieri persistenti non aiutavano minimamente ad alleviare il calore che mi era montato dentro, e non c’entrava il sole forte. Mi accucciai accanto al bordo del ruscello, lasciando affondare la punta