Quando Deane si accostò al letto, gli occhi dell’uomo la seguirono. Furono gli occhi quelli che riconobbe. Si sedette lì accanto, posandogli le mani sulla mano. Era così magra e fragile che ebbe quasi paura che si sarebbe rotta. «Irial?» Lui annuì appena. «Non volevo... incontrarti... così... ma poi...» Anche la sua voce era debole, poco più di un sussurro. Deane avvicinò il viso al suo. Gli accarezzò delicatamente una guancia. Faceva male a vedersi. «È stata la magia, vero?» gli chiese lei, continuando ad accarezzarlo. Lui annuì appena. «Passerà... credo». «Certo che passerà. Devi solo mangiare». O’Donnell le rivolse un piccolo sorriso. «Prima o poi... staremo bene... nello stesso momento...» «Già» disse lei. Gli sfiorò le labbra con le dita e lui chiuse gli occhi, come se volesse