Keller si interruppe di colpo. L’androide si era alzato placidamente dal letto e gli si era avvicinato di un passo. E sebbene Keller sapesse perfettamente che Haim non avrebbe mai potuto colpirlo, trovava la sua stessa presenza fisica piuttosto minacciosa. «Dovrebbe andarsene, signor Keller. Sto facendo una certa fatica a non sollevarla e non portarla fuori. È la prima legge. Non posso non intervenire». Lui rise – e fece un passo indietro. «Fantastico! Siamo al “né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno”, mh? Ma guarda che Eleonore non riceverà proprio nessun danno. È un robot molto più di te, prova meno sentimenti di un RB14». Haim gli rivolse uno sguardo calmo e, in una certa misura, comprensivo. «Per favore, signor Keller. Quando un e