12 CHANCE Mi fermai per un breve istante, poi cominciai a muovermi. Non sarei stato delicato, nè romantico. Avremmo scopato – una scopata forte e sporca e ne avevamo entrambi bisogno. Ero stato lontano da lei per troppo tempo e sembrava che lei la pensasse allo stesso modo. Non che la volessi a quel maledetto trasferimento di bestiame, ma avremmo sfogato la nostra voglia. Poi avremmo sistemato il resto. Era così bagnata che il rumore della scopata riempì l’aria. L’odore della sua eccitazione era inebriante. I miei fianchi le pompavano dentro a ritmo spedito, il mio cazzo che guidava i miei movimenti più del mio cervello. Solamente la sensazione di lei che mi stritolava l’uccello mi annebbiava la mente. Riuscivo a sentire l’orgasmo montare, il suo bollente calore difficile da contrastare