Ees lo colpì ancora sul cazzo, poi sulle palle, poi con la spatola sulle natiche, poi di nuovo con il flagello, prima nel punto che gli aveva indicato Vran e poi tra le natiche, sul buco. Tores gridò e ansimò. Il suo cazzo era rosso scuro, così duro e pulsante che sembrava sul punto di esplodere. Ees lo colpì ancora tra le natiche con il flagello. Vide il suo buco che si contraeva, mentre lui mugolava suoni senza senso. «Appoggiati alla testiera, Max» disse Vran. L’altro strisciò fino al bordo del letto, si sollevò e posò le mani sul bordo della testiera. Ees continuò a colpirlo sulle natiche e tra le natiche, sulle palle e sul cazzo, senza lasciargli un attimo di tregua. Prese il fallo di ceramica e lo osservò. Guardò Vran, lo impugnò e se lo mise dentro la fica. Era grosso, duro,