6. La mattina dopo si svegliò da sola, placidamente. Si stiracchiò e si stupì di non provare più alcun bruciore. Anzi, si sentiva fresca e pulita. Quindi, dopo tutto, quei due si erano davvero presi cura di lei. Si allungò languidamente tra le lenzuola, socchiudendo gli occhi. Prima ancora di vederlo, toccò Vran con un piede e con un gomito. Lui grugnì, voltandosi da un lato. Che ore erano? Che cosa ci faceva ancora a letto? Lo sentì sospirare lievemente e voltarsi di nuovo. «Buongiorno» sbadigliò. «Buongiorno. Per quale strano motivo sei qua?». Lui la guardò dalla fessura delle palpebre. I suoi famosi capelli grigi erano sparati sulla sua testa. «Ieri era festa, oggi è vacanza. Il gabinetto non si riunisce». Ees si sollevò su un gomito e lo baciò su un lato della bocca. «Mi piaci,