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LAVANDA
Le mie mani scorsero lungo il mio corpo, la curva dei miei fianchi, la leggera curva del mio ventre, facendone il giro fino a percepire con le dita le piccole cavità sopra le mie natiche. Diedi la schiena allo specchio e mi guardai alle spalle. Sembravano fossette. Avevo le gambe lunghe ed ero piuttosto ben formata: non mi serviva un corsetto per promuovere il mio seno, dal momento che era già abbastanza ampio di suo. Mi ero già vista nuda in passato dal momento che passavo di fronte allo specchio del bagno per andare nella vasca. Ero sempre solo di passaggio, però, non mi ero mai fermata ad indugiare a osservarmi prima di allora. Avevo un neo nell’interno coscia destro, un contrasto scuro con quella pelle pallida. I riccioli che nascondevano la mia intimità erano curvi e scuri
