CAPITOLO DICIANNOVE Kate non riusciva a ricordare un momento passato senza dolore. L’agonia si dilatava nel passato, riempiendolo così tanto da non riuscire quasi a guardare oltre. Non ricordava da quanto si trovasse lì, non riusciva a calcolare se fossero minuti, ore, giorni o anni. Tutto quello che poteva ricordare era il dolore di cento o più diversi tormenti. Si liberò dalla stretta della suora mascherata, poi corse lungo un corridoio pieno di armi che roteavano, ciascuna sorretta da una mano artigliata. Gli artigli cercavano di colpirla, bruciando quando le graffiavano la carne, facendola gridare mentre continuava ad avanzare. Le ferite si rimarginavano all’istante, perché non c’era carne da ferire lì, ma questo non fermava comunque il dolore. “Per favore,” implorò nonostante tutto