4 CATHERINE «Quanto resterai in città?» mi chiese Cara Smythe. Avevo trovato un bigliettino col suo numero di telefono e le chiavi di casa pizzicati sotto il batacchio, quando ero arrivata alla porta d’ingresso dello zio Charlie. Era cresciuta sul terreno accanto al suo e avevamo giocato insieme da piccole, quando ero venuta a far visita allo zio. Me la ricordavo con i capelli rossi, le lentiggini e una bicicletta blu con le stelle filanti attaccate al manubrio. Dio, avevo desiderato tanto una bici così, ma vivere a New York – e con i miei genitori – non mi permetteva di avere quella, né un cucciolo, né di correre tra gli irrigatori in un caldo pomeriggio di Luglio. Mi ricordavo Clara come una ragazzina sempre sorridente e felice, che stessimo saltando la corda o seguendo di nascosto su