Il suo tono si inasprì. «So bene tutto quello che succede in quella città, Catherine. Ci sono cresciuta, ricordi? Avevo perfino due padri. Sapevo che ciò che accadeva attorno a me, perfino dentro la mia stessa casa, non era normale.» Giocherellai con una fila di mollette da bucato appese ad un filo accanto alla porta e cercai di non perdere la pazienza. La rabbia che mi stava montando nel petto era velata anche di tristezza, rimpianto. Ero stata felice, lì, diamine. Ero stata circondata da persone che mi avevano avuta a cuore più di quanto si fossero interessate della propria carriera o della propria immagine. Eppure, mia madre aveva deciso di porvi fine. «Potrà anche non essere normale, ma ciò non significa automaticamente che sia sbagliato.» «Non volevamo quella vita per te. Io non la