8. Questa volta mi sollevò come nei film, mi calcò bene in testa il berretto e mi prese in braccio come se pesassi due etti. Mi aggrappai al suo collo, senza capire. Dopo... come descriverlo? Fu come correre in moto. Ci allontanammo in un turbine di vento, la neve divenne una lama gelida. Era solo Florian che si muoveva veloce, innaturalmente veloce, ma sul momento non lo capii e pensai che stessimo volando. In una manciata di secondi il freddo si fece così intenso che iniziai a battere i denti. Il vento sembrò entrarmi nelle ossa e scuoterle tutte. Mi aggrappai a Florian, il violento sbalzo termico che mi mozzava il fiato in gola, le dita rese insensibili e poi doloranti. Iniziai a sentirmi la testa leggera e a provare uno strano, dolce, torpore. Fu tutto molto veloce, ma non così vel