«Ma quanto sei figo». Kril si voltò di scatto. Era stato Gilles a parlare, ancora semi-disteso sul divano, con l’occhi destro semi-socchiuso. Si alzò a sua volta, lentamente, e camminò verso Moon. «Quanto sei figo, tu, self-made-millionaire» mormorò, con quella voce bassa, fiacca, ora piena di scherno. «Quanto sei astuto. Quanto sei duro. E quante ne hai passate, povero bambino». Moon aprì la bocca, ma Gilles non lo lasciò neppure iniziare. Lo afferrò per le braccia e lo sollevò, spingendolo contro una parete. Lo tenne lì, schiacciato contro il muro, e riprese a parlare, avvicinando il viso al suo. «Quanto sei figo, con i tuoi problemi del cazzo e la tua fottuta prudenza. Adesso guarda che cosa ha fatto quella gente per cui non provi né affetto né fedeltà e che tuttavia non hai mai ce