4. Mi svegliai più o meno nella posizione in cui mi ero addormentata, a cucchiaio contro il corpo di Ellis, con il suo braccio attorno alla vita. Mi tornarono in mente gli avvenimenti del giorno prima e quasi mi misi a ridere per la quantità di cose assurde e indecenti che avevo fatto. Ma era stato divertente, inutile negarlo, ed ero felice di essere lì, a casa sua, per farne ancora qualcuna prima di tornare negli Stati Uniti e riprendere la mia vita stressante e piena di alti e bassi. Era il 23, a Natale mancavano ancora due giorni, ed ero felice anche di avere quella sorta di deadline, una scadenza che avrebbe comunque interrotto una relazione-non-relazione che avrebbe potuto facilmente assorbirmi ben oltre il buon senso. Ellis era fantastico, ma era eccessivo, inutile negarlo. Lui