Il sorriso che gli rivolse la Saville si spense quasi subito, lasciando posto a un’espressione dolente, che lui notò nonostante la penombra. Per concedere ad Astrea un riposo sereno, le finestre, lasciate socchiuse per far entrare la profumata e corroborante aria estiva, erano infatti fornite di scuri che mascheravano morbidamente la luce. “Ma non è tutto. C’è di peggio. Qualcosa la inorridiva e terrorizzava ancora di più. Molto di più.” Lui si passò le mani tra i capelli, espirando a fondo. Sapeva da sempre che Astrea aveva in odio la schiavitù e facilmente immaginò di cosa si trattasse. “Il destino che aveva decretato per lei quell’immondo rifiuto è quello che hanno subito milioni, milioni e milioni di donne delle popolazioni sconfitte in ogni tempo e luogo nel Mondo Opaco. Se la schia