7.-1

2023 Words

7. Rosemar piangeva disperatamente. Non piangeva come la signorina di buona famiglia che era, tamponandosi educatamente gli occhi e singhiozzando sommessamente, piangeva come una bambina, con rumorosi singulti e spaventosi soffiamenti di naso. Ees, sopraffatta dalla disperazione dell’altra, non poteva far altro che passarle fazzoletti sempre puliti e mormorarle parole di conforto che la sua dama di compagnia non sentiva nemmeno. Fu solo quando Rosemar si fu calmata a sufficienza da parlare che Ees venne a sapere il motivo del suo dolore. «Ricordi quel giovane che ho incontrato al ballo? Richor?». Ees non poteva dire di ricordarselo, ma annuì comunque. Dal ballo erano passati due mesi, quindi si chiedeva come facesse Richor ad angustiare così tanto la sua amica dopo tutto quel tempo.

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