IX. I tagliagole di Hooja

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IX. I tagliagole di HoojaAvevo costruito un piccolo rifugio di rocce e cespugli dove potevo strisciare e dormire al riparo dalla luce perpetua e dal calore del sole di mezzogiorno. Quando ero stanco o affamato mi ritiravo nella mia umile branda. I miei padroni non sollevarono mai la minima obiezione. In effetti, furono molto buoni con me, e mentre ero tra loro non mi sembrarono altro che un popolo semplice e gentile quando lasciati a se stessi. Le loro dimensioni impressionanti, la loro forza terrificante, i loro possenti arti da combattimento e il loro aspetto orribile non sono altro che gli attributi necessari per condurre con successo la costante battaglia per la sopravvivenza, e li usano bene quando necessario. L’unica carne che mangiano è quella degli erbivori e degli uccelli. Quando

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