La fame di Mila Il suo primo bacio fu molto meno poetico del previsto: non piovvero fiori, non esplosero fuochi d’artificio, non apparve nemmeno il fantasma di Frank Sinatra con lo smoking e uno di quei vecchi microfoni dorati fra le mani. Passò soltanto un vecchio in bicicletta, a pochi metri da loro, che le degnò di uno sguardo distratto prima di scatarrare nel cespuglio basso accanto alla panchina. Eppure Mila sembrava in estasi. Quando le sue labbra si staccarono da quelle di Sandra, lei tenne ancora a lungo gli occhi chiusi in un’espressione di infinita dolcezza. Aveva le sopracciglia bionde completamente distese e una ciocca di capelli chiari piovuta ribelle davanti alla fronte. Sandra aveva un’aria un po’ disgustata e sentiva sulla lingua il sapore dolciastro del gelato al carame