Capitolo Otto "Salve, Dortworthy," dissi senza voltarmi. Quegli stivali da cowboy: non poteva avvicinarsi di soppiatto neanche a un indiano di legno. «Buonasera, signor Saxon. Ho cercato di non disturbarti, perché era ovvio che eri in profonda concentrazione. " Allora perché non sei andato da un’altra parte? Per qualche strana ragione, Dortworthy considerava ci amici, o almeno fingeva di esserlo. “Cosa vuoi?” Chiesi. Stanley Dortworthy aveva minuscoli occhi marrone capra, ravvicinati. Il suo labbro superiore probabilmente aveva qualche deformazione, e lo teneva nascosto sotto i baffi da Hitler. “Forse dopo cena,” disse, “potremmo avere una rivincita della nostra partita a scacchi. Penso che tu fossi un po distratto la scorsa notte, quando hai perso la tua regina a causa del mio pedo