Capitolo Quattro
Lungo la riva del lago ci siamo imbattuti in una ricca varietà di fiori, viti ed erbe insoliti , e Kaitlin era quasi delirante per l'eccitazione. Cian coglieva casualmente una foglia o un ramoscello e indicava che poteva essere usato per curare un taglio o un mal di testa.
Mentre loro due trascorrevano la giornata girovagando per i boschi e le spiagge sabbiose, io e Rachel andammo a pescare. Hero non era in barca con noi. Ogni volta che doveva scegliere tra andare con Cian o me e Rachel, sceglieva sempre Cian. A quanto pare, la lealtà canina al proprio padrone non era mai stata adeguatamente spiegata all'ingrato bastardino.
Rachel ed io scoprimmo, con nostra immensa gioia, che il lago era la casa di una gran varietà di tilapia rosse. Non avevano paura degli umani in piroga che penzolavano ami da pesca, quindi presto abbiamo mangiato del pesce molto gustoso per la nostra cena. Mentre Rachel pagaiava in un percorso circolare verso la riva, decisi che Alichapon-tupec poteva aspettare qualche giorno in più. Con l'acqua blu che lambiva il bordo della nostra barca e le nuvole gonfie che solcavano il cielo, ho preso il mio taccuino e ho pensato a Cian e ai petali di fiori che di tanto in tanto si nascondeva dietro l'orecchio. In una giungla piena di bellezza, ogni orchidea lungo il sentiero impallidiva in confronto a lei.
* * * * *
Notai che Cian mi guardava più spesso. All’inizio sembrava che preferisse Hero a me; difficilmente guardava nella mia direzione preferendo, almeno penso, che mi tenessi a distanza, cosa che feci. Accarezzava sempre il cane, lo portava a caccia con lei, gli conservava piccoli bocconcini dal piatto. Tollerava la mia presenza come faceva con i topi e i piranha, o i serpenti che sembrava odiare con passione. Qualche giorno prima ero solo qualcos'altro che doveva essere sopportato, ma ora era diverso. Mi ha urtato accidentalmente vicino al fuoco, mi ha versato del tè sul ginocchio o ha preso un utensile nello stesso momento in cui l'ho fatto.
Nel pomeriggio del secondo giorno al lago, Kaitlin decise che era ora di lavare i nostri vestiti di ricambio. Cominciavamo tutti a sentire un odore un po forte.
Rachel, Kaitlin e io abbiamo strofinato i nostri vestiti con saponette in cima a uno sperone, dove una piccola cascata si riversava nel lago. Cian ha aiutato Rachel a lavarsi, schizzandosi con l’acqua mentre ridevano e parlavano; Rachel ha blaterato in portoghese, mentre Cian ha risposto nel suo yanomami. Ben presto l’acqua mi arrivò addosso. Guardai nella loro direzione ed entrambi distolsero rapidamente lo sguardo come se l'acqua provenisse da qualche altra parte.
Cian mi disse qualcosa.
“Cosa?” Chiesi. “Non capisco.”
Mi si è avvicinata, tenendo in mano la saponetta di Rachel. “Ora cadere dimguri insaponato.”
“Dimguri?” Dissi scuotendo la testa.
“Ra-CHEL, per favore,“ disse Cian alla ragazza, “come parlare con zio Saxon?”
Hanno parlato di qualcosa per un minuto usando parole e segni.
“Penso,” disse Rachel, “vuole sapere se sai nuotare.”
“Ah,” dissi, annuendo. “Nuotare. Si, ci riesco.”
Non appena l'ho detto, mi ha spinto oltre il bordo della cascata finendo in acqua con un tonfo. In quel punto, vicino alla riva, non era molto profondo, e tornai velocemente in superficie. Tutte e tre risero mentre Hero mi abbaiava. Il mio cappello galleggiava in superficie, con il vecchio Zippo ancora nella fascia. Arrotolai il cappello e lo lanciai a Cian, che rise di nuovo e mi lanciò la saponetta. La presi e, dopo aver tolto la maglietta, la usai.
Cian si tuffò nel lago e riemerse nelle vicinanze, togliendosi i capelli dal viso. Le lanciai la saponetta.
Presto, tutti tranne Hero erano in acqua, facendo il bagno e sguazzando. Il cane corse lungo la riva abbaiando, ma non osando entrare in acqua.
* * * * *
Una mattina, mi sono svegliato sentendo delle risate e mi sono seduto sul mio sacco a pelo e ho visto Cian e Rachel che giocavano a un gioco con una ventina di pietre levigate di molti colori. Una di loro scuoteva diverse pietre nella mano, le gettava nel punto che avevano ripulito dalla terra, poi, a un segnale, ne afferrava quante più possibile di un particolare colore di pietra. Alla fine del round, i due aprivano le mani, guardavano le pietre che avevano catturato e freneticamente si strappavano dalle mani dell'altro pietre di una certa misura. Quest'ultima fase era sempre accompagnata da una risata incontrollabile.
Ho guardato questa partita per un po 'di tempo e giuro non sono riuscito a capire la meccanica di gioco, che sembrava essere abbastanza fluida da un round all'altro.
Notai, tuttavia, che mia nipote ora aveva i suoi capelli biondi ondulati legati dietro, tenuti in posizione da una delicata lunghezza di viticcio arricciato e due orchidee lavanda. I lunghi capelli scuri di Cian erano raccolti in due trecce appena sopra le orecchie, la sinistra un po 'più in alto della destra, ed entrambe fissate da mollette, una di plastica rossa, l'altra verde.
Ho trovato un cerchio di pane nook-a-noom di Cian pronto per me su una pietra calda vicino al fuoco, insieme a una tazza di tè al miele. Quando ho iniziato a fare colazione, mi sono reso conto improvvisamente che non solo ridevano istericamente di tanto in tanto, ma tra un round e l'altro del loro gioco, chiacchieravano avanti e indietro in quella che sapevo essere la lingua yanomami! Non avevano detto una parola in portoghese.
Ho guardato Kaitlin e lei mi guardava, con un sorriso sulle labbra. Poi ho alzato un sopracciglio e lei ha alzato le spalle mentre tornava a studiare una foglia gialla sotto la lente d'ingrandimento.