CAPITOLO DODICI
Continuando a tenere gli occhi chiusi, Riley si voltò lentamente. Nella sua mente, i dettagli che l’Agente Kuehling aveva descritto erano al loro posto. Si rese conto di riuscire a visualizzare la stanza, proprio com’era apparsa quella notte.
Ora aveva bisogno di sentire ciò che era stato presente lì.
Erano circa le otto e trenta di sera, rammentò a se stessa.
Il che significava che stava diventando parecchio buio di fuori.
Ma dentro invece?
C’erano due possibilità: occorreva considerare se Ogden avesse acceso l’interruttore principale o soltanto la lampada da tavolo, che la Kuehling aveva detto trovarsi accanto alla sedia.
Riley pensò al vedovo malinconico, alla sua riluttanza a passare del tempo con la sua stessa famiglia.
Non amava la luce forte in casa sua, intu
