VII. IL “RESTO”Tony Bicket, ben rimpinzato, era in vena quel pomeriggio: si liberò presto di tutti i palloni, e si avviò verso casa con lo stato d’animo di un conquistatore. Anche Victorine aveva un certo incarnato sulle guance. Ricambiò la storia del pomeriggio di Tony con la storia della sua giornata. Ma la sua storia non era esatta… Non disse parola di Danby e Winter, del pittore dal sorriso sfuggente, del Grand Marnier, del “resto”. Ma senza rimorso. Era il suo segreto quello, la sua sorpresa: se, posando là, per la testa o per il “resto” – e su questo non aveva ancora deciso – avesse potuto guadagnare il denaro necessario al viaggio, ebbene, gli avrebbe detto di averlo guadagnato scommettendo sopra un cavallo. Quella sera gli chiese: «Sono davvero tanto magra, Tony?» – più d’una vol
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