Capitolo XII La canoa di Giro-Batol La capanna di Giro-Batol sorgeva proprio nel mezzo di quel fittissimo macchione, fra due colossali pombo i quali, coll'enorme massa delle loro fronde, la riparavano completamente dai raggi del sole. Era una catapecchia più che una abitazione, appena capace di ricoverare qualche coppia di selvaggi, bassa, stretta, col tetto formato di foglie di banano, sovrapposte a strati e le pareti di rami intrecciati grossolanamente. L'unica apertura era la porta, di finestre nessuna traccia. L'interno non valeva certo di più! Non vi si trovavano che un letto di foglie secche, due rozze pentole d'argilla male cotta e due sassi che dovevano servire da focolare. V'erano però dei viveri in abbondanza, delle frutta di ogni specie e anche un mezzo babirussa di pochi