3.
Erano le undici passate quando Vinter decise di partire. Sophia era semi-addormentata sul divano, con una pelliccia sulle gambe e un libro davanti. La libreria in quel posto era piccola, ma non aveva letto la maggior parte dei titoli.
«Se è pronta, potremmo partire ora» disse lui, alzandosi e porgendole la mano.
Sophia la prese. Come ogni volta in cui lui la toccava, si rese conto, il suo cuore aveva accelerato. Alla sua età e con la vita che aveva vissuto era un atteggiamento stupido e assurdo, si disse. D’altro canto... non lo faceva apposta.
Salirono di nuovo per la stretta scala che avevano sceso in precedenza, fino ad arrivare a un’ampia sala circolare, che doveva prendere tutta la larghezza della torre. Sulle pareti si aprivano feritoie orizzontali larghe e basse, che consenti
