Sul termine del terzo anno des Grassins scrisse a Grandet che i creditori si sarebbero accontentati del dieci per cento sul residuo debito di due milioni e quattrocentomila franchi, e questi rispose che vivevano tuttora il notaio e l’agente di cambio, il cui fallimento aveva prodotto la rovina e la morte del fratello; che forse eran ridivenuti solvibili e si doveva quindi agire contro di loro per trarne quanto più fosse possibile a diminuzione del deficit. Trascorse un altro anno, e si propose di ridurre il passivo a metà. Durarono un semestre le trattative fra liquidatori e creditori, e fra Grandet e liquidatori, ed alla fine, verso il nono mese, egli fece sapere che suo nipote si era arricchito nelle Indie e aveva scritto di voler pagare integralmente i debiti del padre; che perciò non c
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