E tentò di spiegarne il sistema. – Bene, bene – interruppe Nannina; – ma, se ci vuol tanto, non mette conto di servirsene... Per me non lo farò certo mai a quel modo. E chi raccoglierebbe l'erba per la vacca, se mi occupassi attorno al caffè? – Lo farei io, – disse Eugenia. – Bambina! – mormorò la madre guardandola. A quella parola, che ricordava l'imminenza del dolore per l'infelice giovanotto, le tre donne tacquero fissandolo con un'aria di compassione che lo meravigliò. – Che avete dunque, cugina? – Zitta – ingiunse la signora Grandet alla fanciulla che era lì lì per tradirsi; – tu sai, figliuola, che tuo padre s'è proposto di parlar lui al signor... – Dite semplicemente Carlo – osservò il giovane. – Ah, vi chiamate Carlo? ... Che bel nome! – esclamò Eugenia. Il male presentito