Neptune lo guardò come una scema. «Non ha capito ancora niente, eh? È così naif da fare tenerezza. Forza, la invito a cena e le spiego un paio di cose. O ha già mangiato?». «N-no, ma dove...» Il sorriso di lui si fece più dispettoso. «In un posto dove potrei legarla, imbavagliarla e picchiarla per tutta la notte senza che se ne accorga nessuno». +++ Il problema era che l’idea le aveva fatto indurire i capezzoli. Non che lui la picchiasse, anche perché non credeva proprio che fosse il tipo, ma che la legasse, insomma... non era una prospettiva così terribile. Brennan ovviamente stava scherzando, Neptune lo sapeva benissimo, quindi, mentre salivano in silenzio in ascensore, si sentiva piuttosto stupida. L’ennesima sciacquetta sospirosa tutta attizzata dall’imprendibile cancelliere. Che