9.-2

2172 Words

Sì, lo stavo guardando dallo spioncino. Ero abituata a vederlo con dei completi in giacca piuttosto anonimi, quindi mi fece una strana impressione. Portava dei pantaloni milletasche grigiastri e un giubbotto da pilota di pelle. Era un sacco figo. Suonò il campanello e io lasciai passare un paio di secondi prima di aprirgli la porta. «Ciao» dissi, facendomi da un lato per farlo entrare. «Ciao» rispose lui, e io mi misi a ridere. Ethan si voltò con le sopracciglia inarcate. «Che c’è?». «Niente. Non mi avevi mai salutato, prima. Mai». Lui fece un gesto vago. «Non hanno molto senso, i saluti. Di solito l’altra persona è in grado di vedere che sei lì». Diede una spintarella alla porta per chiuderla, poi venne verso di me. Nessun tentennamento. Si chinò sul mio collo e me lo leccò. «Non

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