Era Jed, però, a renderlo tale. Occupava la maggior parte dello spazio. Allungando una mano all’indietro, afferrò la porta e la chiuse alle nostre spalle. Il fucile sparò di nuovo, ma questa volta lo sentii a malapena. Forse entrare lì era stata un’idea stupida. L’unica uscita era dietro di lui. «Che cosa ti ha fatto Macon?» «Esci, Jed,» dissi con un sospiro. Ero sveglia dalle cinque per allenarmi. Ero arrivata all’ufficio per le sette e mezza. Quel giorno ero uscita prima per via della cena coi miei fratelli, ma non sarei arrivata a casa prima che fossero state quasi le nove. Di norma. Il lavoro occupava tutto il mio tempo. I miei pensieri. Mi manteneva in moto e muovermi era un bene, perché se avessi rallentato, avrei pensato. Se avessi pensato, mi sarei ritrovata così. Una trentaci