Ma come faceva caldo... e che chiasso. La sua fronte scottava, lei gliel’aveva baciata, là, proprio dove sentiva sempre dolore: proprio là, come se l’avesse saputo e avesse voluto scacciare il male con il suo bacio. Ma le sue labbra, invece, avevan lasciato un senso di doloroso disagio. Mai Irene gli aveva parlato con quella voce, mai aveva fatto quel gesto esitante, o si era voltata a guardarlo, mentre la vettura si allontanava. Si alzò dal letto e aprì le tende; la camera dava sul fiume. C’era poca aria, ma la vista dell’ampio fiume che scorreva, tranquillo ed eterno, lo calmò. «La cosa che più importa,» pensò, «è che non mi prenda qualche malanno. Penserò alla mia piccolina e riuscirò ad addormentarmi». Ma ci volle ancora molto tempo prima che il calore e il battito della notte londine