«Perché Wulfgar non vuole scoparmi?», chiesi a Fergus quella notte. Il guerriero gigante era andato fuori a fare la guardia nella foresta, lasciandoci fino all’alba. Per divertirci, Fergus aveva creato un piccolo nido con le pellicce vicino al camino, abbastanza vicini per riscaldarci davanti al fuoco. Per un po’ di tempo non avevamo fatto altro che baciarci e coccolarci, e adesso io ero ferma contro il suo petto, a giocare con la sua peluria lieve, tracciando le sue lentiggini con le dita. «Sta solo facendo attenzione. Ha passato troppo tempo a tenere sotto controllo la sua bestia. Non vuole farti del male.» Io aggrottai la fronte. «Ma come faremo a completare il legame, così?» Con mia enorme sorpresa, Fergus si sporse in avanti e mi diede un sonoro schiaffo su una natica, leggero abba