N O V E “Presi il treno dove c’era mio fratello” dice Ben “e mi portò dentro i tunnel. Si fermò a un’enorme miniera sotterranea. Centinaia di ragazzi incatenati l’uno all’altro che lavoravano come schiavi. L’ho cercato ovunque. Ovunque. Ma non l’ho trovato”. Sospira. “Presi uno dei ragazzi e glielo chiesi. Rimasi nascosto mentre domandava in giro. Glielo descrissi alla perfezione. Alla fine arrivò una risposta. Dissero che era morto. Erano sicuri. Avevano visto uno dei mercanti di schiavi arrabbiarsi con lui perché non era abbastanza veloce, e dissero che l’aveva colpito con una catena. L’avevano visto morire”. C’è un lungo silenzio, poi un pianto soffocato, e vedo Ben asciugarsi le lacrime. Non so cosa dire. Non posso immaginare il senso di colpa che deve provare. “Non avrei mai dovu