Sento un’altra forte fitta per la fame, e inizia a girarmi la testa. Non ho mai avuto tanta fame in vita mia, e non penso proprio che supererò la notte senza un pasto. Mentre penso questo, mi vedo sbucare davanti nell’ombra un paio di stivali. È un ragazzino in carne, intorno ai 19 anni, piazzato e tarchiato. Ci guarda tutti attentamente e mette le mani sui fianchi. Guarda soprattutto Bree, la squadra, come se fosse un oggetto di valore. Fa un sorriso, un sorriso cattivo. “I ragazzi nuovi” afferma. Sento montare la rabbia, soprattutto per come guarda mia sorella. “Cosa vuoi?” gli domando bruscamente. A poco a poco non sorride più. “Vai dritto al punto, eh?” dice. “Mi piace”. Si lecca le labbra. “Bene, dolcezza, sono qui per farti un favore. Per proporti un patto. Tu vuoi cibo, giusto