1Il brusio si avvertiva già da fuori, esplose loro in faccia quando Iano spinse la porta oscillante della sala da pranzo dell’hotel e cedette il passo a Irina.
L’effetto clamoroso delle voci e il tintinnio delle posate provenivano da una cinquantina di tavoli distribuiti nello spazio della sala. Erano occupati in prevalenza da persone di una certa età che frequentavano le terme per ragioni di salute e non solo, considerato l’aggressione in punta di forchetta e coltello diretta verso i piatti fumanti.
Si ravvisavano le persone sole, la maggior parte donne, che con lo sguardo sterzato a destra e a sinistra infilzavano come in una schidionata i vicini di tavolo pescando info sullo stato sociale, il luogo di provenienza, il conto in banca.
I tavoli erano per la maggior parte tutti occupati e questo rappresentava una novità se non una eccezione.
Malgrado la crisi, l’Hotel alle Terme Venete di Abano Terme aveva saputo mantenere una clientela fedele e selezionata grazie alla fermezza e alla lungimiranza di Dorota, la moglie tedesca del proprietario.
Pochi anni prima, circa all’inizio del nuovo millennio, la gestione approssimativa della struttura alberghiera procedeva conformandosi all’andatura ciondolante del suo proprietario che da qualche anno s’incaponiva a effettuare esperimenti su una originale dieta ipercalorica a base di spremute d’uva, indifferente se bianca o nera, e di distillati di piante e cereali vari, tipo luppolo e orzo.
Dorota aveva estromesso il tignoso e ormai svampito proprietario dal potere con sensibilità e accortezza, aveva recuperato la clientela con offerte salutistiche innovative, aveva preso i clienti per la gola con una cucina di classe.
Torchiando la sua graziosa testolina, munita dei più lisci, serici e biondi capelli mai visti e frequentando alcuni raduni di albergatori progressisti e spregiudicati, aveva avuto l’intuizione di proiettare lo sguardo verso un nord Europa intirizzito, compresso nel gelo dell’inverno.
Aveva proposto ad agenzie che giravano i pollici in attesa della bella stagione un pacchetto tutto compreso: viaggio aereo dalla nuova frontiera settentrionale europea San Pietroburgo, Tallinn, Vilnius, Riga, direzione Venezia, transfer per Abano verso una enorme piscina interna e esterna, acqua termale a 35 gradi, beauty– farm, cucina da 2000 calorie a pasto, vini compresi di produzione propria, visite guidate al territorio, insomma una settimana da leccarsi i baffi, in pieno relax e soprattutto in piena uggiosa stagione invernale.
Dopo qualche anno in perdita, l’hotel aveva ripreso quota anche grazie a quei clienti che ormai non lo frequentavano più solo nel periodo invernale, ma scendevano dal nord ad ogni stagione e infoltivano l’affezionata clientela nazionale.